Zack Snyder’s Justice League – Recensione
Dopo diversi anni dall’uscita cinematografica di Justice League, le speranze di vedere la fantomatica versione di Snyder sembravano ormai remote. E invece… la Snyder Cut è realtà. Un percorso travagliato, fatto di accuse e petizioni su petizioni, che finalmente è terminato nel migliore dei modi. Godetevi Justice League così come doveva essere.
Zack Snyder’s Justice League è finalmente disponibile per la visione dal 18 Marzo in esclusiva su Sky Cinema e Now Tv, senza nessun sovrapprezzo per tutti gli abbonati.
Il mondo è nel caos dopo gli avvenimenti di “Batman v Superman” ed è ancora più vulnerabile. Da soli Bruce Wayne (Ben Affleck) e Diana (Gal Gadot) non sanno come arrestare il male che pian piano si sta facendo strada. Steppenwolf, un gigantesco guerriero proveniente dal mondo infernale di Apokolips, approfittando dell’assenza del figlio di Krypton (Henry Cavill), è alla ricerca di un potere sovrannaturale nascosto da secoli sulla Terra, per poter conquistare il pianeta e trasformarlo nel suo regno.
Batman per una volta deve mettere da parte la sua natura tenebrosa e solitaria e cercare l’aiuto di altri. Insieme a Wonder Woman dovrà convincere i metaumani Cyborg (Ray Fisher), Aquaman (Jason Momoa) e Flash (Ezra Miller) ad unirsi contro la nuova minaccia in difesa dell’umanità.
Questa è la storia così come la ricordavate. A tutto questo Zack Snyder ha aggiunto la sua visione di un disegno ancora più ampio, da sviluppare su più film, e non un progetto autoconclusivo così come si era presentato a noi al cinema nel 2017.
Nella Snyder Cut tutto ha più senso dal punto di vista narrativo. Le motivazioni di Steppenwolf e il passato delle Scatole Madri sono molto più contestualizzate. Justice League, così come il primo Avengers per i Marvel Studios, avrebbe dovuto gettare le basi per un scontro molto più ampio con il temibile Tiranno di Apokolips Darkseid. Da sempre ossessionato dal potere divino, l’obiettivo finale di Darkseid è quello di eliminare il libero arbitrio dal Multiverso riplasmandolo a sua immagine grazie alla misteriosa Equazione Anti-Vita, in grado di controllare mentalmente ed emotivamente tutti gli esseri viventi.
Una sottotrama assolutamente inedita che rende il tutto molto più epico e affascinante.
Zack Snyder prosegue in modo coerente la sua visione dell’universo DC. Già dalla sequenza iniziale ritroviamo gli stessi toni cupi e drammatici che caratterizzavano Man of Steel e Batman v Superman. Il regista ha poi sfruttato appieno tutti i minuti in più messi a disposizione. Non solo la trama ne ha beneficiato, ma anche i protagonisti. I personaggi non sono più solamente abbozzati e gettati nella mischia, ma ognuno ha acquisito più spessore e svolge un ruolo ben preciso. Flash e Cyborg non sono dei semplici comprimari, il loro contributo all’interno della storia è determinante. Dimenticate poi la Wonder Woman del più recente WW84. Qui Gal Gadot è più in forma che mai e alla sua Diana Prince bastano le poche scene iniziali per dimostrare il suo impressionante valore.
Dal punto di vista estetico la Snyder Cut fa un passo avanti, ma era facile visto il pessimo lavoro della precedente versione. L’aspetto di Steppenwolf era sicuramente quello che richiedeva più restauro. Il risultato finale è decisamente positivo. Per fortuna è stato anche tolto quel fastidioso cielo scarlatto presente durante tutto il combattimento finale. È però la fotografia il reparto tecnico che più ci ha guadagnato. Alcune scene regalano un impatto visivo notevole e strizzano l’occhio ai fedeli lettori dei fumetti DC. Rimane il rammarico della scelta del formato 4:3 che, a mio parere, ne limita molto le potenzialità, soprattutto considerando i livelli raggiunti dalle tv di casa.
La Director’s Cut di Snyder è migliore sotto ogni punto di vista rispetto alla versione cinematografica del 2017, i difetti più evidenti però rimangono. La sceneggiatura è ancora debole, così come i dialoghi, per la maggior parte elementari. Il nuovo taglio ha donato nuova vita alla pellicola, ma alcune scene sono troppo slegate dalle altre. La notevole durata ha permesso di sviluppare meglio la storia, ma è fin troppo eccessiva. Tante sequenze sono superflue, soprattutto quelle del Knightmare dove ritroviamo il Joker di Jared Leto, decisamente dimenticabile.
Le quattro ore di durata possono scoraggiare, ma la divisione in sei parti permette di spezzare la visione in episodi più accessibili.
Zack Snyder’s Justice League è il compimento della visione di Snyder. Il regista ha potuto dimostrare che il suo progetto aveva un fondamento e un gran bel potenziale. Ora la speranza è quella di poter vedere sul grande schermo come continua il progetto.
VOTO: 7,5
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